Focus

L'importanza dell'albo professionale

L'insegnamento dello Yoga. Verso una definizione ufficiale riconosciuta dal governo.

Il Presidente della FIY, Eros Selvanizza, ha partecipato nei giorni scorsi a un incontro organizzato dalla IAS, Interassociazione delle Arti per la Salute, a margine dell'Exposalute di Milano, il salone del benessere e del naturale che è oramai divenuto un appuntamento tradizionale per operatori e grande pubblico. L'incontro era incentrato sull'evoluzione legislativa di alcuni provvedimenti che potrebbero cambiare radicalmente il panorama dei servizi legati alle medicine non convenzionali e alle discipline del benessere. Come premessa occorre precisare che la Federazione Italiana Yoga è impegnata da sempre sul fronte del riconoscimento pubblico, come del resto testimonia la firma del Protocollo d'Intesa ministeriale per i insegnamento dello Yoga nella scuola. Occorre anche ricordare che parallele attivitá di contatto e confronto con le autoritá sono state avviate da tempo dal Presidente Selvanizza a livello di CNEL, Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. All'interno di questo lavoro costante, la FIY ha sostenuto e sostiene la propria posizione di organizzazione pubblica impegnata nella diffusione altamente qualitativa di un'arte che non vuole presentarsi come medica e terapeutica.

Tuttavia la tendenza che si coglie negli organi di governo pare spingere verso la regolamentazione di un settore che genericamente potremmo definire del "naturale", in cui sono frammiste arti dichiaratamente terapeutiche (seppure in via complementare) ad antiche discipline (come lo Yoga) che rivestono carattere eminentemente educativo e filosofico e che tuttavia presentano anche innegabili caratteristiche legate al benessere psico- fisico.

Ora è facile prevedere come l'intero settore della medicina non convenzionale andrá fatalmente incontro nei prossimi tempi a regolamentazioni rigorose, come sta capitando nel campo dell'erboristeria dove gli operatori sprovvisti di preparazione e titoli (leggi diploma di scuola riconosciuta) dovranno mettersi in regola affrontando corsi universitari triennali. Nonostante le cautele e prudenze necessarie nel venire inquadrati in questo settore, si presenta tuttavia il problema di come "gli altri vedono lo Yoga".

La percezione degli utenti che si avvicinano allo Yoga tende a definire la nostra disciplina come un'arte per "stare bene", che propone un generico "equilibrio psico-fisico ", e in ció le persone vengono stimolate dai mass-media che sempre piú producono informazione sullo Yoga evidenziandone gli aspetti curativi (vedi il recente supplemento settimanale "Salute " del quotidiano "La Repubblica " che allo Yoga dedicava addirittura la copertina). Ció, pur essendo un bene (anche se talvolta l'informazione è di scarso livello), mette le nostra disciplina al centro dell 'attenzione e implica una corrispondente attenzione da parte delle autorita che stanno preparando una legge al riguardo. Si presenta cioè il problema di tutelare il cittadino nella sua veste di "utente-consumatore " che si iscrive a un corso di Yoga.

La via piú semplice che l'autoritá pubblica puó percorrere per ottenere la suddetta tutela consiste nel riconoscere pubblicamente l'esistenza di associazioni e federazioni che operino da lungo tempo, con serietá, e che dispongano di un albo professionale dei propri operatori che sia garanzia di preparazione, professionalitá e contenuti etici.

La Federazione Italiana Yoga è ovviamente in grado di soddisfare tutti questi requisiti essendo nel campo dello Yoga la piú antica associazione nazionale pubblica del nostro paese e potendo vantare il collegamento a livello europeo con la UEY, Unione Europea di Yoga.

I suoi Soci effettivi iscritti all'Albo Professionale FIY (che è stato centrale nel riconoscimento da parte del Ministero dell'Istruzione per la prima firma del Protocollo d'Intesa) hanno fin d'ora le carte in regola per affrontare ogni genere di regolamentazione legislativa che il futuro potrá recare nell'ambito dell'insegnamento dello Yoga.

Giunti a questo punto si impone tuttavia un appello per valorizzare l'esistenza della FIY, un appello che rivolgiamo a tutti i nostri Soci: la Federazione costituisce un patrimonio da difendere, un'assicurazione sul futuro nostro e dei nostri centri, una garanzia - attraverso i propri associati che operano con amore e serietá - di diffusione corretta e altamente qualitativa della disciplina dello Yoga. Alla luce degli Scenari legislativi delineati sopra, diviene oggi ancora piu importante e fondamentale sostenere attivamente la Federazione:

iscrivendo i propri allievi alla FIY;
partecipando alla vita della Federazione (assemblee, convegni, seminari di aggiornamento);
favorendo l'iscrizione di nuovi Soci e effettivi all'Albo insegnanti;
promuovendo le scuole federali ISFIY per la formazione dei nuovi insegnanti.